Le attività di cineforum che, da qualche anno, la Biblioteca
delle Donne di Soverato (Cz) promuove con successo nelle scuole medie superiori
hanno dato l'opportunità alla professoressa Maria Grazia Riveruzzi, Docente di
storia e filosofia presso il Liceo scientifico di questa città, di ideare ed
inserire nella programmazione didattica della classe IV B, nello scorso anno
scolastico, un progetto extracurriculare dal titolo "Donna, cinema e
storia".
Il progetto si è rivelato particolarmente interessante sia
per i suoi obiettivi, che per i risultati raggiunti: ne parliamo con la
professoressa Riveruzzi
In quale ambito si colloca il progetto da lei elaborato?
<<Il progetto mira alla promozione delle pari
opportunità fra ragazze e ragazzi sui temi dell'individualità sessuale e della
riproduzione storica dell'identità femminile, al fine di rimuovere gli
stereotipi di ruolo e di creare relazioni di genere.
Partendo dalla considerazione acquisita che la maggior parte
delle informazioni che i giovani elaborano nelle loro visione del mondo proviene
dai mass media, ho inteso
far intervenire la sperimentazione didattica in questo
processo permanente di apprendimento e di formazione della personalità,
offrendo nuovi stimoli e nuovi linguaggi per interpretare il presente alla luce
del passato e facendo oggetto di studio il cinema, come espressione del momento
più avanzato del "visibile">>.
Con quale metodologia si è proceduto?
<<La metodologia individuata ha previsto un ciclo di
letture cinematografiche guidate da schede di orientamento fornite dalla
Biblioteca delle Donne, affinchè ragazzi e ragazze si potessero confrontare con
le immagini, conoscendo i meccanismi di produzione ed acquisendo un'elaborazione
critica del "reale", attraverso l'esperienza del "virtuale".
Nel contempo la produzione cinematografica, opportunamente
selezionata secondo i programmi ministeriali di storia per il triennio e secondo
i criteri definiti dal POF d'Istituto, ha dato a studenti e studentesse
l'occasione di rileggere la storia, di ripensarla.
Lo stesso è avvenuto con la letteratura, l'arte e la
cultura, in generale, nell'ottica della pedagogia della differenza, secondo la
quale occorre valorizzare l'esperienza e la soggettività femminile, rinnovando
la ricerca e l'insegnamento e trasformando le categorie interpretative della
storia tout-court.
Con questi obiettivi è stata avviata la sperimentazione
didattica del cineforum che ha privilegiato lo studio delle immagini femminili
nel cinema e nella storia, in modo da stimolare una serie di riflessioni proprio
sulla rappresentazione della donna nell'immaginario collettivo, offerto dai
diversi linguaggi di comunicazione, da quelli visibili a quelli scritti o
iconografici>>.
Come si sono "mossi" studenti e studentesse?
<<La visione dei film e la scheda di orientamento sono
state utilizzate dagli studenti come strumenti per costruire centri d'interesse
e momenti di discussione.
Sono stati successivamente organizzati gruppi di lavori per
la raccolta di materiale utile alla ricerca e all'approfondimento dei percorsi
tematici a carattere storico, focalizzati durante le riflessioni in classe>>.
Quali i film che hanno permesso di affrontare le diverse
tematiche?
<<"Shakespeare in love" (Immagini di lei nel
teatro del XVI e XVII secolo); "Storia di una capinera" (Dal chiostro
alla lotta politica); "Anna Karenina" (Il doppio volto della morale
nella società borghese dell'Ottocento); "La donna del tenente
francese" (la lotta per la cittadinanza femminile tra Ottocento e
Novecento).
La rielaborazione scritta in un unico testo e la riproduzione
multimediale in CD del lavoro intitolato"Donna, cinema e storia" è
avvenuta durante quest'anno scolastico, con l'attuale classe V B.
Tutta la prima fase del lavoro, svolta nella Biblioteca delle
Donne, è risultata aperta e fluttuante tra le tematiche della critica
cinematografica e della storia delle donne, della differenza tra
"maschile" e "femminile" e del confronto tra gli scritti
delle donne, i saggi delle storiche e i manuali storici tradizionali>>.
Cosa ha significato questo lavoro e come hanno
"reagito" allievi ed allieve?
<<Il lavoro da noi fatto ha voluto dire analizzare
l'immagine femminile, ha significato recuperarne la memoria, ricostruirne
l'identità e porre a confronto diversi stili, periodi e momenti della storia
con l'ausilio di una produzione cinematografica più o meno fedele.
Ragazzi e ragazze si sono trasformati da fruitori passivi in
soggetti critici del tradizionale sapere, passando dal sapere al sapere fare.
Essi sono intervenuti, infatti, con le loro idee, con la loro
spontaneità e con autonomia operativa, imparando ad orientarsi tra gli archivi
della Biblioteca, a scegliere tra i numerosi libri quelli utili alla loro
ricerca, si sono esercitati nella scrittura multimediale e , correttamente
guidati, hanno navigato su Internet per ricavare le immagini e le informazioni.
Questa esperienza ha creato un nuovo rapporto tra insegnanti
e alunni/e, una sinergia d'intenti e una rete di relazioni che hanno consentito
di superare le barriere gerarchiche e i ruoli fissi di una scuola tradizionale e
burocratica e di viverla con agio>>.
La seconda fase dei lavori è stata caratterizzata dalla
riproduzione multimediale dei lavori di gruppo e si è svolta nei laboratori del
Liceo scientifico di Soverato, diretto dal prof. Gerardo Pagano, dove studenti e
studentesse hanno fruito delle competenze informatiche del docente di
matematica, prof. Raffaele Ranieri.
I giovani si sono suddivisi in 4 gruppi, coordinati dalle
studentesse Iole Tropeano, Caterina Pittelli, Carla Tedesco e Maria Grazia
Carnovale.
Il progetto si è concluso con un incontro con le scuole
superiori, durante il quale hanno relazionato le studentesse coordinatrici dei
gruppi di lavoro.
L'incontro, introdotto da Paola Nucciarelli della Biblioteca
delle donne, ha visto la partecipazione della storica Renata Ciaccio dell'
Unical ed il critico cinematografico Silvana Silvestri, giornalista del
Manifesto, le quali hanno approfondito la tematica affrontata dai giovani
liceali in due anni di serio impegno.