Con questo numero, Ora Locale riprende dopo diverso tempo (circa due anni) il dibattito sulla questione sempre aperta della telematica in Calabria. Ne riassiumiamo, a grandi linee le vicende fondamentali:
a) processi di alfabetizzazione informatica
b) la mancata cablizzazione tramite fibre ottiche
c) i processi di informatizzazione nei maggiori Enti istituzionali (Comuni, Province, Regione) ed extra-istituzionali (Scuole ed Università)
d) Centri di accessi telematici pubblici (gratuiti), riservati ai cittadini, gestiti direttamente dalle Amministrazioni Comunali.
e) digitalizzazione delle biblioteche pubbliche
Analizzando i diversi percorsi non solo degli ultimi anni, si nota, in modo prevalente l'informatizzazione delle Amministrazioni - dovuta probabilmente al costante aggiornamento informatico - dagli anni ottanta in poi.
Le diverse scelte, sono da ricondurre non solo al fare prettamente tecnologico, ma anche a processi culturali che nel corso degli anni sono maturati in diversi settori sociali ed economici. Numerosi interventi si sono succeduti nel tessuto sociale con convegni nazionali (Cosenza città cablata), progetti europei (Net Days '98), conferenze di esperti in Università, supportati da apparecchiature innovative (videoconferenze, collegamenti on-line etc.).
Il presupposto che incoraggia tutto questo, non è affatto casuale, in quanto già dagli anni ottanta si profilava una cultura collegata alla telematica. Sembra strano come ci sia stato proprio in Calabria un fare molto innovativo antecedente all'avvento di massa di Internet.
La Calabria, ma in modo particolare città come Cosenza e dintorni sviluppava una cultura altamente innovativa nel panorama italiano. Ripeto, i processi collegati alla telematica, non sono solo di ordine prettamente tecnologico, ma principalmente di ordine culturale.
Primati e visioni future di questi processi erano già presenti da diverso tempo.
Qualche ricordo (anche da primogenitura).
In ambito aziendale, costituzione del CRAI, Tele-Università (CUD), consorzio MAISE.
In ambito amatoriale, costituzione di piccole banche-dati interattive (BBS) sia in Università che sul territorio calabrese.
E' probabilmente qui il dato più importante, dove la pratica sociale scavalca completamente le logiche gerarchiche tradizionali, riflettendo la natura stessa delle tecnologie della comunicazione interattiva e bidirezionale. Questa cultura che non è solo di stampo informatico, ma di possibilità collegate a processi di comunicazione ha stabilito competenze multimediali, ha prodotto riflessioni teoriche e quant'altro. Quello che emerge, dalla maggior parte dei documenti e progetti che presenteremo, risente in modo influente di tutta questa (nostra) storia della telematica in Calabria.