Ora Locale

(Digita o Clicca su "Ora Locale" per tornare indietro)


P O R-Calabria e dintorni

di Holden


POR-CALABRIA= € 5.121.186.000 .
In quest'equazione è rinchiusa una delle chiavi dello sviluppo della Calabria nei prossimi anni; prima che l'allargamento dell'UE ai Paesi dell'Est nel 2006 escluda la nostra regione dal sostegno dei fondi strutturali.
Orbene, se questa è effettivamente l'ultima chance per la Calabria, bisogna dire con gran chiarezza che i politici della destra che governano la nostra Regione stanno mostrando una totale incapacità ad attivare le rilevanti risorse del Piano operativo, destinate, appunto, allo sviluppo.
Si sono presentati agli elettori come gli "uomini del fare", i pragmatici, che avrebbero risolto gli annosi problemi della nostra Regione, recidendo l'intrico gordiano di" lacci e laccioli", con l'introduzione nella politica dei metodi, magari spicci ma efficaci , dei manager, come ripeteva il "Lider Maximo". Orbene, alla prova dei fatti, gli "uomini del fare" i "ghepensimimen" hanno dimostrato una sconcertante incapacità.
E i danni che stanno arrecando alla nostra Regione non sono evidenziati soltanto dall'incapacità progettuale e d'attivazione delle varie misure/azioni del POR, con conseguente perdita di decine di milioni (d'Euro) di fondi strutturali, per effetto del disimpegno automatico da parte della CE delle risorse non tempestivamente utilizzate. Ma per com'è stato sin qui attivato lo sparuto numero di bandi del POR, ci stanno facendo assistere ad una preoccupante involuzione nell'allocazione delle risorse finanziarie.
Vorremmo spiegarci con un esempio. Di recente, è stato pubblicato (giugno 2002, quando sarebbe dovuto partire nel 2000 !!!) il Bando per le incentivazioni alle imprese turistiche. Orbene, ciò che colpisce nella normativa di tale bando è l'introduzione di criteri valutativi ispirati ad una preoccupante discrezionalità che inevitabilmente condurrà ad una gestione degli strumenti agevolativi in funzione clientelare, con effetti distorsivi sull'allocazione delle risorse.
Parliamo d'involuzione, ricordando quanto è avvenuto nella seconda metà degli anni '90. In quegli anni si è registrata una svolta nella gestione degli incentivi finanziari alle imprese, grazie alla strategia efficientista del Ministero dell'Industria, guidato da uno dei migliori ministri dell'Industria della Storia della Repubblica, Pierluigi Bersani.
Per conseguire tale obbiettivo, si è ridotto drasticamente il ruolo della burocrazia, storicamente sempre frenante, nella gestione degli incentivi, ricorrendo in "outsourcing" a strutture più efficienti quali quelle del sistema bancario. Inoltre, cosa importantissima, l'introduzione di indicatori oggettivi di valutazione delle richieste hanno sostituto le vecchie discrezionalità eliminando l'intermediazione politica nell'allocazione delle risorse finanziarie alle imprese. Questo "new deal" è stato avviato dalla legge 488 che si può considerare l'architrave del sistema di incentivazione nelle aree dell'obbiettivo 1.
Ulteriore testimonianza della forte opzione meridionalistica del governo dell'Ulivo ed ultimo e più cospicuo esempio di agevolazioni alle imprese totalmente svincolato da ogni forma possibile di intermediazione politica è stata la cosiddetta legge sul "Credito d'imposta" che si è dimostrata il vero propellente per il rilancio degli investimenti e dell'occupazione nel Mezzogiorno unitamente ai bonus fiscali e contributivi per le nuove assunzioni.
Ma il governo di centro destra, dopo aver ottenuto valanghe di voti nel Mezzogiorno lo sta colpendo pesantemente. Infatti, nel cosiddetto decreto "Omnibus", approvato con voto di fiducia lo scorso luglio (tanto da suscitare il pungente commento di un politico come il senatore Andreotti che è arrivato a parlare di "odore di pieni poteri" riguardo ai metodi governativi) il governo ha ridotto drasticamente i finanziamenti disponibili per il credito d'imposta, limitandoli a 870 milioni di Euro per il 2002 (già esauriti) e a 1760 milioni per gli anni successivi. Inoltre, per accedere al contributo le imprese dovranno presentare domanda al ministero dell'economia e delle Finanze ed ottenere l'autorizzazione.
Nel caso di esaurimento delle risorse, ipotesi molto verosimile, data l'esiguità dei finanziamenti, le aziende dovranno aspettare la graduatoria dell'anno successivo. Nella sostanza, dal confronto fra il vecchio e il nuovo emerge in maniera lampante come per il Sud siano peggiorate le possibilità di sviluppo per effetto del razionamento della capacità di crescita e di creare nuova occupazione. Inoltre, ad aggravare la situazione contribuisce la Tremonti-bis Con la detassazione automatica, senza limiti, degli utili d'impresa reinvestiti che, favorendo gli investimenti al Nord, riduce la forza attrattiva del Meridione.
Tutto ciò sta avendo l'effetto di una terribile deflagrazione, la cui onda d'urto ha investito migliaia di piccole e medie imprese meridionali, sconvolgendone i programmi di investimento con gravissimi rischi finanziari e per l'occupazione.
Come si vede, c'è abbondante materia di riflessione sulla politica economica del governo nel Mezzogiorno per la moltitudine di "Partite IVA" meridionali che, incantate dalla sirena berlusconiana, gli hanno accordato un plebiscitario favore elettorale. A costoro si devono ricordare alcuni fatti:
1) i governi dell'Ulivo hanno dato strumenti efficaci di sviluppo alle aziende (legge 488, legge 341, legge 215, legge sul credito d'imposta ecc. tutta la normativa sulla programmazione negoziata), basati su meccanismi automatici che le hanno affrancate da ogni "logica del favore", eliminando qualsiasi forma di intermediazione politica nell'allocazione delle risorse;
2) il governo di Centro destra in poco più di un anno dal suo insediamento ha praticamente cancellato/bloccato le più significative incentivazioni per il mezzogiorno: il credito d'imposta, di cui abbiamo detto in precedenza, il bando 488 industria aperto e mai chiuso dal novembre del 2001; l'ultimo bando della legge sull'imprenditoria femminile risale al maggio 2001 e nessun nuovo bando è stato avviato, e tutto ciò in presenza di una situazione occupazionale a dir poco esplosiva;
3)nelle nuove normative emanate dai governi regionali del centro-destra, si delinea la volontà di ripristinare vecchi meccanismi clientelari nell'erogazione delle agevolazioni finanziarie.
In questa situazione particolarmente pesante, intensa dovrebbe essere l'azione di contrasto di questa deriva politica da parte delle opposizioni , nel mezzogiorno in particolare, che vorremmo semplicemente ricordassero di essere opposizioni politiche e non i soci di minoranza di una società per azioni !!!!!!. .......



Ora Locale

(Digita o Clicca su "Ora Locale" per tornare indietro)


L'edizione on-line di Ora Locale e' ideata e progettata da
Walter Belmonte