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Il mito di Scilla in un libro di Giovanni Sole

di Anna Chiara Greco


Giovanni Sole, docente di Antropologia Religiosa presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università della Calabria, si è dedicato per diversi anni a studi storico-antropologici. Ne sono testimonianza le numerose opere da lui pubblicate: Il pellegrinaggio dei cospiratori. Note antropologiche sulla spedizione dei fratelli Bandiera, Rubbettino, 1996; Belli e Brutti. Apollineo e dionisiaco ad Alessandria del Carretto, Università della Calabria, 1998; Il viaggio dei pellegrini. Saggio di antropologia religiosa, Università della Calabria, 1998; Ernesto Guevara de la Serna detto "Che". Mito dell'eroe tragico,Newton & Compton, 2000; Il canto dei patrioti, Università della Calabria, 2001.
In questo contesto soffermeremo la nostra attenzione su uno dei suoi ultimi lavori dal titolo titolo Scilla. Interpretazioni di un mito, Università della Calabria, 2000. E' un lavoro scientifico che affronta la tematica del mito con particolare riguardo a quello di Scilla, sia da un punto di vista gnoseologico ed etimologico, che storico, sociologico e religioso.
Quel luogo di mare stretto fra Reggio e Messina ha ispirato numerosi racconti mitici. Si tratta di storie popolate da mostri spaventosi, sirene, fate incantatrici. E Scilla rappresenta proprio il mostro più feroce e sanguinario, enorme, dall'aspetto repellente, che, durante le tempeste, usciva dalle grotte ululando, scagliando con violenza le navi sulla costa e divorando i marinai. Era la rappresentazione assoluta del male.
Ma quali sono gli aspetti che l'autore vuole mettere in luce? Il mostro "Scilla" è un "pretesto" per nascondere dei contenuti, rivelare un inconscio sociale, esprimere vocazioni religiose, rappresentare simbolicamente il pericolo. E' ciò che gli uomini creano per proiettarvisi in base ai loro bisogni.
Il mondo mitico che stupiva, affascinava con racconti meravigliosi, è profondamente intriso di antiche credenze popolari e tradizioni folkloriche. Ciò evidenzia una coscienza collettiva, frammenti di culture, vestigia di una memoria tramandatasi di generazione in generazione, attraverso una storia inconscia radicata nell'esperienza vissuta della gente. E' vero che nel corso dei secoli il mito ha subito delle modificazioni, ma in esso permangono le sue funzioni e i suoi significati originari.
Per Giovanni Sole l'interpretazione del mito rimane qualcosa di misterioso e di indecifrabile: potrebbe essersi originato secondo molteplici causalità. L'alone di mistero che permea l'immagine del mito Scilla, funge per l'autore da motivazione e da scopo della sua ricerca: quella di svelare l'insondabile, di comprendere i significati, la natura, l'essenza di questa "figura archetipica" tramandataci nei secoli e di capire come nelle storie fantastiche, bizzarre ed inverosimili si rifletta l'esperienza reale della vita umana.



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