Ora Locale

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Il ruolo di “Ora Locale” nelle imminenti elezioni regionali

di Mario Alcaro


Prima di dire qualcosa sulle posizioni che “Ora Locale” intende assumere e sul ruolo che ritiene di poter svolgere per le Elezioni regionali dell’ aprile 2005, ritengo doveroso riferirmi a quanto avevamo scritto sul giornale a partire dalla primavera del 2003.
E lo farò riproducendo “sovente” una serie di proposte e di considerazioni enunciate negli ultimi numeri del giornale o pubblicate su alcuni organi di stampa locali.
Nel n. 1 del 2004 abbiamo scritto:« Ecco la prospettiva politica all’interno della quale si collocano le iniziative di “Ora Locale”:
1) elaborazione di ipotesi progettuali articolata, per settore, al fine di stimolare la definizione di una piattaforma programmatica per le elezioni regionali del 2005;
2) apertura di un grande dibattito sugli organi di stampa locali;
3) organizzazione di incontri pubblici in alcuni centri della Calabria e avvio di un confronto con i partiti (in primo luogo con Rifondazione Comunista che ha mostrato molta apertura alle nostre proposte)».
Sullo stesso numero di “Ora Locale” si è ribadito
1) l’importanza di «momenti di incontro e di coagulo fra le varie forze disperse sul territorio per porre a confronto idee, programmi, esperienze»;
2) l’opportunità di aprire discussioni nei quartieri, nelle Università, nei paesi, per consentire «ai cittadini e alla popolazione di esprimere i propri disagi, le proprie esigenze, le proprie aspirazioni».
Più avanti nel tempo, dopo la nascita di Progetto Calabria (avvenuta sulla scia dell’impegno di “Ora Locale” per la promozione di un movimento di opinione sui problemi politici e sulle carenze del ceto politico regionale) abbiamo avvertito il bisogno di riesporre ancora una volta, con un articolo comparso il 22 Ottobre 2004 su “Calabria Sera”, le prospettive politiche che il nostro giornale perseguiva. Innanzitutto precisavamo i motivi che ci avevano indotti a scendere direttamente in campo sul piano della competizione elettorale. Poi si precisavano gli obbiettivi cui le nostre proposte erano orientate. Tali proposte miravano non solo ad evidenziare il fallimento del governo di centro destra, ma anche a «mettere in evidenza le carenze della dirigenza dei partiti di centrosinistra nel far fronte alla gravità dei problemi del momento. In realtà, non ci si poteva limitare solo a questo. L’azione di denuncia e di recriminazione, pur necessaria, non era sufficiente. Occorreva adoperarsi per superare la frattura grave fra partiti e società, fra politica istituzionale e spinte innovative provenienti dai ceti sociali, dai movimenti e dal mondo dell’associazionismo; occorreva adoperarsi per raccogliere e organizzare quell’arcipelago di militanti e di formazioni che esprimevano il loro dissenso nei confronti della politica praticata dal centrosinistra; occorreva adoperarsi per elaborare un progetto che non solo disegnasse la mappa dei problemi, ma che desse le risposte adeguate alla gravità di tali problemi».
Che cosa delle proposte del nostro giornale è passato? Si può dire che gran parte di tali proposte si sia realizzata? Credo che si possa dare una risposta affermativa. Un movimento di opinione, ampio e prestigioso, è stato messo in piedi con “Progetto Calabria”. Una serie di associazioni e di Social Forum si è attivata e si è aggregata. Il confronto con i partiti di sinistra ha avuto uno sbocco con l’Assemblea dei grandi elettori del 28 novembre 2004. Nonostante i limiti di tale assemblea, nonostante i pesanti condizionamenti degli apparati dei partiti, bisogna rilevare che con essa: 1) si è riportata in Calabria la discussione sulla scelta del candidato di centrosinistra alla Presidenza della Regione; 2) si sono presi precisi impegni sulla definizione di una piattaforma programmatica per la imminente campagna elettorale; ci si è richiamati alla necessità di precisare regole di comportamento etico-politico per i partiti e per i candidati; ci si è impegnati a convocare con scadenze periodiche l’Assemblea, sia nel corso della competizione elettorale, sia dopo l’insediamento della Giunta regionale.
Che cosa farà “Ora Locale” in questi mesi? Assieme ad associazioni e movimenti si adopererà perché vengano rispettati gli impegni assunti nell’Assemblea dei grandi elettori, perché si operi un rinnovamento radicale nella scelta dei candidati al Consiglio regionale, perché si definisca un programma, lo si discuta in assemblee popolari e si presti il dovuto ascolto ai suggerimenti e alle valutazioni critiche dei vari ceti sociali.



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