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Il Sud a Londra: Tysoe Street 18/20

di Rodolfo Ambrosio




A Londra, uno di quei Sud fuori luogo e raccontati con rammarico dai meridionalisti, passa da Tysoe Street ad Angel sulla Rosberry Avenue. Transnauti, balenchi, chetaminici artisti e due ragazze 18enni di cui una è la madre di Sonny, 8 mesi, vivono, per 30 pounds a settimana nelle stanze di questa sorte di maniero a tre piani con giardino e cortile tipicamente inglese tenuto male, alla Dylan Dog per capirci. Il responsabile, Valentino, è un simpatico ragazzone che vive più spesso con i suoi locatari che a casa sua, fa sconti ai meridionali per via delle sue origini "Siciliane di Australia" mi dice e si coglie nelle sue parole quella solidarietà che gli impedisce di essere duro con i suoi clienti, più spesso calabresi e siciliani, per l'amicizia che li lega, e quando si lamenta o tiene il muso per il disordine o i pagamenti, il peggio che capita sono risate e buon umore provocate dalla sua brutta incapacità di buttarli fuori tutti. La maggior parte di questi pseudo-emigranti lavora in ristoranti e pizzerie di cui è piena la city, guadagna in media 3-100 pounds a settimana più un aiuto dello Stato e il sabato in versione tecnopunk si "squarta" a crak e chetamina, un ricostituente per cavalli molto usata nei Rave inglesi, grossi raduni con musica underground e quant'altro di inascoltabile oltre che a chilometri di droghe, che vanno avanti per 2 0 3 giorni interi e dove specie i calabresi partecipano da protagonisti allo spaccio ed al consumo sia della musica che di varie e altre chimere allucinogene essendo, purtroppo in questo, perfettamente integrati. La cosa che più mi ha colpito vivendo con loro, è la possibilità di spezzare la routine o alienazione, che Londra offre essendo piena di opportunità lavorative anche se precarie, il che consente di fermarsi, di passare da un ristorante all'altro o anche da un lavoro all'altro senza soffrire di stress o di antipatie da caporale, per cui quando si stancano dei ritmi inglesi più semplicemente si fermano, la mattina invece di affrontare il freddo, rimangono a casa seduti sulla moquette della sala TV a mangiare cake e fumare mariuana, curano di più i rapporti sociali, la salute, si scambiano informazioni su ulteriori opportunità e quando il loro bioritmo glielo concede si muovono per un altro lavoro. E' curioso che la flessibilità-precarietà agevoli il recupero ed il radicamento dell'identità, si adegui alle esigenze del lavoratore senza per questo cedere al ricatto del mancato inserimento produttivo ed agli orari obbligati; la modernità è portatrice di nuove patologie della mente, ci dicono gli esperti, lo stress è il suo prodotto d.o.c. e allora conviene assecondare la Mediterraneità come fa il mio amico Domenico di Laurignano-CS, che vive a Londra e pensa ad altro, meglio del mio compagno di avventure, il transnauta Gaetano il folle, con la febbre in giro turistico per le strade londinesi affollate di manager con ombrello e bacilli influenzali anche ad agosto; vero è che nei giorni di vacanza a Londra non ho visto il sole e mi mancava il mare, quella dimensione salata e libera nonostante i due mesi di bagni precedenti quando entravo nei locali o nei market la mia pelle abbronzata risaltava sui cadaverici inglesi che passano il tempo nei pub, dove persino gli avvocati sui loro biglietti di presentazione indicano oltre alla abitazione ed allo studio anche il pub che abitualmente frequentano. Alla fine del viaggio mi faccio un resoconto, ho la smania di buttarmi a mare ma quando atterro a Fiumicino mi comunicano che hanno smarrito il mio bagaglio ??!!! Sarà l'Italianità o la modernità !!??



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