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Ecologia Universitaria

Ossia anche l'accademia di ecologia poco capisce e ancor meno ne vuol sapere!

di Giuliano Cesca

Pare piccola cosa, ma, a mio avviso, non lo è.
Dopo lunga gestazione che potrei far risalire al 1974, finalmente nel 1982 uscì il Decreto del Presidente della Repubblica istitutivo dell'Orto Botanico dell'Università della Calabria: obbligo a chiunque spetti osservarlo e farlo osservare; firmato S. Pertini.
Ero stato io a proporre l'Orto Botanico come "Centro" pensando a certi "Centri", vagheggiati in pubblicazioni del CNR, di "servizio" per il territorio: servizio geologico, faunistico, botanico, ecc.
Purtroppo la parola "centro", in sede universitaria, aveva avuto una precisa definizione: "centro di servizio", un qualcosa di subordinato e finalizzato ad altre strutture. Definizione e stato giuridico del tutto inadatti ad un Orto Botanico. Il decreto conteneva anche qualcosa di positivo: affidava sorprendentemente senza mezzi termini all'Orto Botanico la gestione di tutte le aree verdi del comprensorio universitario. Un'occasione unica per intervenire, anche a fini didattici, scientifici e di sperimentazione, in maniera unitaria su un territorio abbastanza vasto, non ancora disgregato e degradato né inquinato, contenente interessanti spunti di naturalità integrati nel paesaggio umano tradizionale della coltura dell'olivo. Un'occasione unica per la Facoltà di Scienze e per il corso di Laurea in Scienze Naturali per far valere l'esempio di un'applicazione pratica di quanto si va propugnando da tempo in sede scientifica, didattica e di professionalità. Ebbene, nei lunghi anni dal 1982 ad oggi, non vi è stato verso di ottenere l'applicazione di questa parte del D.P.R. nonostante l'Orto Botanico sia stato dotato di un Comitato tecnico Scientifico di tutto rispetto (un rappresentante per ogni Facoltà, più uno del Dipartimento di Ecologia, uno del personale tecnico ed uno degli studenti). Oggi con l'emanazione del nuovo Statuto dell'Università da una parte si ribadisce l'equivoca posizione dell'Orto tra i "Centri" e dall'altra gli si toglie la gestione del verde universitario.
Un segno di ben diversa attenzione viene da un'Università di una Regione, che ha molti problemi affini ai nostri: l'Università di Sassari, con gli Enti locali, ha elaborato un progetto di polo didattico per le Scienze Naturali, del quale l'Orto Botanico è magna parte ed il progetto stesso è stato integralmente finanziato per 75 miliardi.
Una proposta: senza spesa, col primo pacchetto di modifiche di statuto, dare al nostro Orto Botanico un inquadramento coerente e ripensare la possibile funzione di servizio anche per l'Università prima che tutto il territorio sia compromesso e ridotto...a giardinetti.




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