Il percorso compiuto dalle donne per raggiungere "un posto al sole" nell'ambito della
società è stato lungo e tortuoso., le tappe numerose e gli ostacoli sempre più difficili
da superare.
Eppure nel corso degli anni la donna è andata sempre più avanti evolvendosi e tentando
di cambiare una vita per lei non soddisfacente.
Questo cammino, lento e graduale, verso un "qualcosa in più" è evidente in ogni campo:
dal concreto all'irreale, alla fantasia.
Analizzando la figura femminile all'interno di ogni singolo lungometraggio Disney
ci rendiamo conto come anche l'eroina disneyana ha compiuto, nel suo piccolo, un
lungo percorso al fine di raggiungere la propria indipendenza e di imporre la propria
responsabilità.
Così com'è avvenuto nella realtà anche nel mondo Disney la donna ha acquistato sicurezza
e determinazione, passo dopo passo, avventura dopo avventura, lungometraggio dopo
lungometraggio.
La prima figura femminile rilevante che appare nei lungometraggi Disney è Biancaneve.
Lei è l'immagine dell'ingenuità, della purezza ma anche della paura, della rassegnazione
e della sottomissione. Certo il mondo che la circonda non è dei migliori, il destino
non le è certo favorevole, comunque lei accetta passivamente ciò che le succede,
non fa nulla per modificare la sua condizione di donna "sottomessa".
E questo suo modo di essere si evidenzia non solo nel rapporto con i cosiddetti cattivi
della situazione, ma anche con chi non ha la connotazione di cattivo come i nanetti.
Biancaneve, condizionata nel castello ad essere la serva, colei che doveva badare
alla casa perché costretta, una volta arrivata all'umile casetta dei sette nani continua
a mantenere questo atteggiamento occupando così quel ruolo di "angelo del focolare"
che credeva fosse l'unico a lei congeniale. Qui si individua una delle differenze con
la seconda eroina di Disney: Cenerentola.
Anche a lei, alla morte del padre, era stato assegnato questo compito di "serva della
casa", ma lei non lo accetta, tenta di ribellarsi al suo destino, lotta con astio
contro le persone che sente ostili: la matrigna, le sorellastre ecc.; e, pur dovendo
obbedire, mantiene il suo orgoglio e la sua dignità e non si annulla come Biancaneve.
Ovviamente, non sempre le riesce perché le forze che la circondano sono più forti
delle forze che ha dentro di sé. E' allora che si sente sconfitta e cede al dolore
ed alla rassegnazione.
Chi non conosce invece cosa sia la rassegnazione è Ariel, la Sirenetta, che pur di
soddisfare la propria curiosità, pur di seguire il suo istinto assume un atteggiamento
contraddittorio: apparentemente, accondiscende a ciò che le viene imposto dal padre
(figura che rappresenta l'autorità maschile), ma in realtà si comporta come ritiene
più opportuno.
E' volitiva, incerta, eppure rinuncia a ciò che ha di più bello, la sua voce, scende
a compromessi con l'acerrima nemica del padre, la strega Ursula, e mette a rischio
l'intero regno del mare pur di inseguire i suoi sogni.
Quel che manca però ad Ariel è la capacità di discernimento e la maturità, caratteristiche
che l'eroina disneyana acquista nel successivo lungometraggio "La Bella e la Bestia".
Bella è la ragazza riflessiva, intelligente, con la voglia di sapere, di accrescere
il suo bagaglio culturale. Questo suo modo di fare, del tutto nuovo ed insolito per
una donna, non è compreso dagli altri che la vedono strana, diversa. Gaston, figura
tipicamente maschilista, tenta, con fare arrogante, di ridimensionare la sua personalità
riducendone la figura al solo ruolo di moglie e madre senza altra pretesa. Ma Bella
non si lascia certo sopraffare, non esita a mettere in discussione o addirittura
a ridicolizzare la figura maschilista e antiquata di Gaston
E' la donna consapevole delle sue doti che sa di poter andare avanti con o senza l'uomo,
e questa sua completa personalità e forza morale si evidenziano soprattutto nella
capacità di prendere in pugno la situazione e di risolverla chiedendo di essere imprigionata dalla Bestia al posto del padre.
Lei sa di rinunciare alla sua vita, ma non esita a farlo. Anche in tale situazione
apparentemente buia e tetra riuscirà ad imparare, innamorandosi della Bestia, qualcosa
di realmente importante: che la vera bellezza nasce da dentro.
Questa convinzione sarà presente anche nella figura di Jasmine, eroina di Alladin.
Jasmine non si accontenta, infatti, dei ricchi pretendenti che la chiedono in sposa;
vuole scegliere da sola il suo uomo badando soprattutto alla sua ricchezza interiore.
Fin dalla sua prima apparizione, Jasmine si presenta decisa, indipendente, sfacciata
e con quel pizzico di malizia che nessuna delle altre donne disneyane ha mai avuto
prima, ma che caratterizza invece le successive. Prova ne è il fatto che riesce a
districarsi in ogni situazione e non esita ad abbandonare le sue ricchezze pur di vivere la
propria vita.
Ciò che colpisce di lei è che non solo lotta per le sue battaglie personali, ma ha
un ruolo decisivo anche all'interno delle battaglie altrui. Alladin le deve molto,
perché è grazie allo spirito di iniziativa di Jasmine che l'eroe riuscirà a spuntarla
sul perfido Jafar. E dall'affascinante mondo orientale si passa al suggestivo scenario
indiano dove rivive la leggendaria Pocahontas che, forte dell'esperienza di Jasmine,
riesce a destreggiarsi in ogni situazione.
Pocahontas è determinata, ribelle, scaltra ed ha una dote importantissima, la saggezza,
che le permetterà di insegnare ad un mondo di uomini la giusta via da seguire: quella
dell'amicizia e della fratellanza fra i popoli. E' una donna forte e decisa, non
si lascia convincere dal padre a sposare un temerario guerriero indiano ma si innamora
dell'inglese John Smith e lotta con tutte le sue forze contro le ideologie della
sua gente e contro i pregiudizi dell'uomo bianco. Solo lei riesce a percepire la
verità e trasmetterla agli altri.
Pocahontas imparerà però, a sue spese, ad ostacolare non solo la voce del cuore, ma
anche quella della ragione: quando John Smith torna in Inghilterra lei non riesce
ad abbandonare la sua terra, il suo popolo, perché sa che è lì il suo posto.
Un importante passaggio è dato, però, dal fatto che, a differenza di precedenti lungometraggi
e della stessa realtà del passato, qui i personaggi maschili si fanno da parte, lasciando
la facoltà di decidere ad una donna: è Pocahontas a scegliere con saggezza e razionalità il suo futuro, e di riflesso, anche quello del suo popolo.
Questo excursus sulla figura femminile all'interno dei lungometraggi disneyani si
conclude con quello che riteniamo il personaggio più completo e che rispecchia più
di ogni altro l'immagine della femminista di oggi: Esmeralda. La maliarda ballerina
gitana, che sin dall'inizio si schiera dalla parte dell'indifeso Quasimodo, il Gobbo di Notredame,
e lotta contro l'intera città, sfoderando le armi dell'aggressività, dell'irriverenza,
ma soprattutto mostrando coraggio e forza d'animo: non esita a creare scompiglio e confusione nella tranquilla Parigi pur di portare avanti le sue idee. Rivoluzionaria
come nessun altra, riscatta il ruolo della donna attirando su di sé l'ammirazione
non solo del popolo che ne condivide le idee, ma anche di chi le è contro, come gli stessi funzionari dello Stato, Febo e Frollo: entrambi si innamorano di lei, ma mentre
il primo glielo mostra collaborando con lei, il secondo pretende di possederla, facendo
leva sulla propria posizione sociale e sulla propria autorità. Ma Esmeralda, spirito libero, non vuole scendere a compromessi, perderebbe la sua integrità morale,
e anche quando è condannata al rogo come strega, preferisce morire dignitosamente
da donna libera, che continuare a vivere sottomessa al volere di un uomo. Ma è il
destino che lei stessa ha disegnato ad aiutarla: Quasimodo, colui che Esmeralda aveva salvato
dall'ira della folla, la salva dalle fiamme.
Se facciamo caso, quindi, a questi passaggi, ci rendiamo conto come da Biancaneve
ad Esmeralda, la figura femminile sia totalmente capovolta: la dolce, ingenua e candida
fanciulla è diventata una donna sicura, determinata, emancipata, che non ha paura
dell'uomo, ma che, giocando bene le sue carte, riesce anche a metterlo in ombra, prendendo
da sola le sue decisioni e costruendo da sé il suo destino.