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Lettera di Pasquale Alcaro

Caro Direttore,
ho appreso dal giornale radio regionale (RAI, ore 7,20 del 17-9-98) di un'interpellanza parlamentare che l'on. Tassone rivolge al Ministro dell'Università sulla situazione della Facoltà di Medicina di Catanzaro.
Da persona che opera da 40 anni nel campo sanitario ho trovato importante l'argomento; sono riuscito ad ottenere il testo. Credo che possa essere interessante anche per il suo giornale. Perciò ne invio una copia a Oralocale.
Debbo aggiungere che sono molto distante dalle posizioni politiche dell'on. Tassone (e tale resterò) ma ho ugualmente sentito la necessità e la voglia di manifestare approvazione totale all'iniziativa.
Il non avere in Calabria strutture valide di 3 livello è la causa del vuoto assistenziale più grave che i malati calabresi debbono sopportare. Il persistente flusso migratorio di pazienti calabresi verso altre Regioni ne è la dolorosa conseguenza.
Per quanto riguarda il settore pediatrico, che è l'aspetto che meglio conosco, si sta cercando di ovviare con una convenzione tra la Regione Calabria e l'Istituto "Giannina Gaslini" di Genova, per istallare una "succursale" di tale istituto a Nicotera. Non mi pare la soluzione migliore, ho avuto modo di chiarirne le ragioni sul suo stesso giornale; ma a prescindere dalle considerazioni possibili, questa stessa convenzione è la dimostrazione che gli scopi per cui è sorta, tanti anni fa, la Facoltà di Medicina di Catanzaro, sono lontani dall'essere stati raggiunti (e forse non sono mai stati perseguiti).
Da operatori sanitari e da calabresi siamo in tanti ad essere interessati a sapere cosa risponderà il ministro, l'on. Berlinguer, ed attenti a conoscere le posizioni in merito di quanti dovrebbero essere i più diretti interessati al problema:
- Il personale che lavora nella struttura universitaria;
- L'Assessore Regionale alla Sanità e lo stesso Consiglio Regionale;
- I Sindaci dei Comuni calabresi e soprattutto il Sindaco di Catanzaro;
- Le Organizzazioni sindacali;
- I Direttivi degli ordini professionali dei medici delle Province calabresi;
- Le associazioni scientifiche mediche;
- Il Tribunale dei diritti del malato e le Associazioni laiche in difesa dei malati;
- e soprattutto gli altri Parlamentari Calabresi.
Infine invitiamo Ora locale a tenere vivo il dibattito sull'argomento concedendo spazi e sollecitando interventi.

Pasquale Alcaro



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