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Intervista a Giuseppe Lavorato*

di Viviana Santoro



Giuseppe Lavorato, nato a Rosarno (RC), anni 60, maestro elementare con la grande passione della politica. Sindaco della città della Piana dal '94, eletto in una lista di sinistra aperta alle forze democratiche e cattoliche.

Quale situazione socio-economico-politica ha ereditato nel novembre '94, quando è stato eletto sindaco di Rosarno?
Mi sono insediato alla guida del Comune in un momento grave e difficile della vita cittadina. Rosarno usciva da lunghi anni di instabilità amministrativa, durante i quali gruppi di potere e rappresentanti di torbidi interessi partorivano e decapitavano giunte comunali ogni 6-8 mesi. Un'opera nefasta che, producendo guasti profondi e degrado, aveva condannato il comune all'ingovernabilità. Tanto è vero che il sindaco di centro-destra si è dimesso dopo pochi mesi e il Prefetto ha faticato a trovare funzionari disposti a svolgere il ruolo di commissari del Comune di Rosarno.

Possiamo fare il punto su 4 anni d'impegno?
Innanzi tutto abbiamo sottratto il comune agli intrighi ed ai loschi affari, abbiamo dato decoro e credibilità all'attività amministrativa, abbiamo portato a compimento l'intero mandato. Abbiamo restituito il Comune ai cittadini, che sono diventati protagonisti della vita pubblica partecipando attivamente alle numerose assemblee sui problemi più importanti, quali il P.R.G., la crisi che attanaglia gli agricoltori, il disagio giovanile, l'impegno per il lavoro e lo sviluppo economico, la difesa delle istituzioni e del patrimonio pubblico dall'attacco mafioso, l'educazione alla legalità. Abbiamo costruito un'immagine positiva che ha attratto l'attenzione ed il concreto sostegno delle massime autorità dello Stato, che in varie occasioni sono state presenti a Rosarno. Abbiamo avviato una concreta opera di risanamento del territorio, di potenziamento e crescita delle strutture civili, di abbellimento del volto della città (interventi su rete idrica, struttura municipale, istituzione del nucleo anticrimine, ecc.). Stiamo svolgendo un ruolo importante nell'iniziativa per lo sviluppo economico e sociale della Piana e della Calabria. Abbiamo valorizzato e diffuso la conoscenza del nostro patrimonio storico-archeologico (istituzione di una mostra permanente per il museo dell'antica Medma), stimolato e sostenuto i fermenti artistici e culturale, rinvigorito i sentimenti di solidarietà e fratellanza umana, costruito un impegno sinergico con le comunità religiose, le associazioni culturali, i circoli giovanili.

E' stato facile per lei, cittadino della Piana di Gioia Tauro, operare un "adeguato" distacco dagli annosi fenomeni di questa terra (mafia in primis), per analizzarli a mente fredda, affrontarli ed individuarne una possibile soluzione?
Non si possono affrontare con "distacco" gli annosi problemi, oppure combattere con distacco i fenomeni degenerativi. Bisogna metterci grande passione umana, civile e politica, mantenendo lucidità di analisi, proposta ed iniziativa.

Da sempre in politica, in prima fila nelle lotte di braccianti, operai e contadini Deputato del PCI. Come ha trasferito il suo bagaglio di esperienza umana e politica nel ruolo di Sindaco in una realtà difficile come quella di Rosarno?
Le lotte a fianco dei braccianti, dei contadini, degli operai e dei disoccupati, in 40 anni di vita nel PCI, oggi DS, sono stati per me una grande scuola di formazione umana, civile e politica. Di questa scuola ho acquisito quel modesto bagaglio di cultura, esperienza e passione che adopero per dare un contributo alla crescita civile e sociale della mia città.

Politiche sociali e giovanili: due armi per combattere alla radice disoccupazione e mafia. Che cosa è stato fatto in tal senso in questi 4 anni?
Il Premio istituito alla memoria di Giuseppe Valarioti, il giovane dirigente comunista ucciso nell''80 dalla mafia, è ormai un appuntamento annuale di valore nazionale per la presenza delle più alte cariche dello Stato (l'anno scorso il Presidente della Camera Violante, quest'anno quello del Senato Mancino). Altrettanto importanti sono le assemblee di studenti e di giovani per "educazione alla legalità" con la presenza del Presidente della Commissione Antimafia e del Ministro della P.I., e le iniziative con le associazioni giovanili di volontariato e con la numerosa comunità di extracomunitari sui temi della solidarietà e fratellanza umana. Abbiamo avviato importanti progetti di recupero della devianza giovanile, finanziati dallo Stato, e ristrutturato e rese funzionanti strutture dove i giovani si incontrano per diverse loro attività. Abbiamo istituito l'estate Rosarnese, con spettacoli artistici e sagre. "Il lavoro per i giovani e per i disoccupati" è il tema percorso da tutta l'attività amministrativa.

Il patto territoriale e la firma del contratto d'Area: quali prospettive in una zona in cui la vicina realtà del Porto di Gioia Tauro cambierà le aspettative ed i meccanismi occupazionali?
Il Porto di Gioia Tauro in pochi anni è diventato il più importante porto di transhipment del Mediterraneo e con la sua attività ha rivitalizzato tutta la portualità italiana, dando lavoro a 700 giovani calabresi. E' già una grande risorsa, pur non avendo messo a frutto tutte le sue potenzialità. Attorno al porto ci sono 550 ettari per insediamenti industriali, c'è tutto il territorio della Piana, che a forma di anfiteatro lo circonda, ci sono migliaia di giovani intelligenti e capaci che aspettano il lavoro. Ma poco ancora si è mosso. Il Patto territoriale ed il contratto d'Area sono strumenti legislativi che aggiungono nuove convenienze. Noi siamo tra i soggetti promotori ed assieme agli altri ci stiamo adoperando per costruire le condizioni necessarie per attrarre gli investimenti produttivi che possono corrispondere al grande bisogno di lavoro.

E' presto per chiederle se si ricandiderà?
Mi ricandiderò e, se sarò riconfermato, continuerò nel lavoro iniziato.


*Sindaco di Rosarno




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